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Start up, PMI innovative e incubatori certificati

Con D.L. 18 ottobre 2012, n. 179 recante "Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese", convertito con modifiche dalla L. 17 dicembre 2012 n. 221, è stato introdotto nel panorama legislativo italiano un quadro di riferimento organico per favorire la nascita e la crescita di nuove imprese innovative (start up). La normativa è stata successivamente modificata dal D.L. n. 76/2013 in vigore dal 28 giugno 2013 e dal D.L. n. 3/2015 convertito in L. n. 33/2015 in vigore dal 26/03/2015. 

L'art. 25 del decreto definisce la start up innovativa come una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano oppure Societas Europea, le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione. Vi rientrano, pertanto, sia le srl (compresa la nuova forma di srl semplificata), sia le spa, le sapa, sia le società cooperative.

 

La società per essere definita start up deve possedere seguenti requisiti:

  • la maggioranza del capitale sociale e dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria deve essere detenuto da persone fisiche al momento della costituzione e per i successivi 24 mesi; (requisito soppresso dal D.L n. 76/2013)
  • la società deve essere costituita e operare da non più di 60 mesi (modificato dal D.L 3/2015);
  • è residente in Italia ai sensi dell'art. 73 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, o in uno degli stati membri dell'Unione Europea o in Stati aderenti all'Accordo sullo spazio economico europeo, purchè abbia una sede produttiva o una filiale in Italia (modificato dal D.L 3/2015);
  • il totale del valore della produzione annua, a partire dal secondo anno di attività, non deve superare i 5 milioni di euro;
  • non deve distribuire o aver distribuito utili;
  • deve avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
  • non deve essere stata costituita per effetto di una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda.


Inoltre, la start up deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri:

  1. sostenere spese in ricerca e sviluppo in misura pari o superiore al 15% del maggiore importo tra il costo e il valore della produzione;
  2. impiegare personale altamente qualificato per almeno 1/3 della propria forza lavoro (dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori) ovvero in percentuale uguale o superiore a 2/3 della forza lavoro complessiva di personale in possesso di laurea magistrale);
  3. essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa ad una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una varietà vegetale ovvero sia titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purchè tali privative siano direttamente afferenti all'oggetto sociale e all'attività di impresa (brevetti o software).

 

Le imprese in possesso dei requisiti possono accedere allo status di start up innovativa tramite autocertificazione sottoscritta dal legale rappresentante e godere delle agevolazioni registrandosi nella sezione speciale dedicata del Registro Imprese.

Le start up innovative possono godere dei benefici previsti entro i 5 anni dalla loro costituzione; trascorso tale periodo di tempo hanno la possibilità di trasformarsi in PMI innovative, senza perdere i benefici disponibili.

 

Incubatori certificati di'imprese start up innovative

L'incubatore certificato di imprese start up innovative, invece, viene qualificato come una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano o di una Societas Europaea, residente in Italia, che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start up innovative in possesso dei seguenti requisiti:

  • dispone di strutture, anche immobiliari, adeguate ad accogliere start up innovative, quali spazi riservati per poter installare
    attrezzature di prova, test, verifica o ricerca;
  • dispone di attrezzature adeguate all'attivita' delle start up innovative, quali sistemi di accesso in banda ultralarga alla rete internet, sale riunioni, macchinari per test, prove o prototipi;
  • e' amministrato o diretto da persone di riconosciuta competenza in materia di impresa e innovazione e ha a disposizione una struttura tecnica e di consulenza manageriale permanente;
  • ha regolari rapporti di collaborazione con universita', centri di ricerca, istituzioni pubbliche e partner finanziari che svolgono
    attivita' e progetti collegati a start up innovative;
  • ha adeguata e comprovata esperienza nell'attivita' di sostegno a start up innovative.

Il possesso dei requisiti sopra riportati è autocertificato dall'incubatore certificato mediante dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale, effettuata al momento dell'iscrizione alla sezione speciale del Registro imprese e confermato almeno una volta all’anno, sulla base di indicatori e relativi valori minimi che sono stabiliti dal decreto del Ministero dello sviluppo economico del 22 dicembre 2016.

 

PMI innovative

Introdotte nel 2015 con l’art. 4 del DL 3/2015, sulla scia della normativa riferita alle start up innovative, le PMI innovative costituiscono il secondo stadio evolutivo delle start up mature e pronte alla fase di crescita consolidata.

Ai sensi della normativa di riferimento, una PMI innovativa è una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, che rispetti i seguenti requisiti oggettivi:

  • residenza in Italia, o in altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia;
  • ha effettuato la certificazione dell'ultimo bilancio e dell'eventuale bilancio consolidato;
  • non è quotata in un mercato regolamentato;
  • non è contestualmente iscritta alla sezione speciale delle startup innovative.

Infine, una PMI è innovativa se rispetta almeno 2 dei seguenti 3 requisiti soggettivi:

  1. ha sostenuto spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 3% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione
  2. impiega personale altamente qualificato (almeno 1/5 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 1/3 con laurea magistrale)
  3. è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato

Le imprese in possesso dei requisiti possono accedere allo status speciale tramite autocertificazione del legale rappresentante e godere delle agevolazioni dedicate registrandosi nella sezione speciale dedicata del Registro Imprese.

Non è previsto alcun limite di età per le imprese che vogliono accedere alla sezione speciale delle PMI innovative. Inoltre, allo status di PMI innovativa si può accedere direttamente dallo status di startup innovativa senza soluzione di continuità, così facendo è possibile continuare a godere dei benefici previsti per entrambe le imprese.

 

Iscrizione nella Sezione speciale del Registro imprese, esenzione da imposta di bollo, diritti di segreteria e diritto annuale

Al fine di poter usufruire dei benefici introdotti dalla normativa, le start up innovative, le PMI innovative e gli incubatori certificati devono iscriversi in un’apposita sezione del Registro imprese. Il possesso dei requisiti è autocertificato dal legale rappresentante al momento della domanda di iscrizione alla sezione speciale.

Dal momento della loro iscrizione nella sezione speciale, sono esonerati dal pagamento dell'imposta di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per gli adempimenti relativi alle iscrizioni nel Registro, nonche' dal pagamento del diritto annuale. L'esenzione e' dipendente dal mantenimento dei requisiti previsti dalla legge e dura comunque non oltre il quinto anno di iscrizione.

 

Le imprese degli innovatori italiani #ItalyFrontiers

Vai su startup.registroimprese.it per maggiori inforrmazioni su Pitch, settori e business model delle Startup e PMI innovative iscritte alla sezione speciale del Registro Imprese.

 

In allegato alcune guide redatte dal Sistema camerale con il coordinamento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy